Il Ticino comincia a essere stufo delle restrizioni. Norman Gobbi oggi in un’intervista a Radio Ticino ha affermato che i Cantoni non sono stati consultati prima della conferenza stampa dell’altro giorno in cui Alain Berset ha annunciato che non ci saranno riaperture prima di marzo, e forse nemmeno nel terzo mese dell’anno.
L’Italia, invece, da qualche giorno è zona gialla e dunque la situazione si è capovolta, se qualche tempo fa erano gli italiani a provare a venire in Ticino per poter assaporare un po’ di libertà, adesso è il contrario. Ma serve il tampone per recarsi al di là del Confine e infatti le farmacie che hanno la possibilità di svolgere quello rapido hanno ammesso che la richiesta di test rapidi per poter andare in Italia è aumentata (attenzione: in quel caso, vanno pagati di tasca propria, “simulare” sintomi è inutile perché a quel punto si rischia di dover fare quarantena).
Anche lo youtuber Lambrenedetto XVI ha detto la sua, esasperato dalla situazione ticinese.
Ci ha contattato per dire la sua. “In Ticino è ancora chiuso tutto, in Lombardia almeno per pranzo i ristoranti sono aperti e anche i negozi. In Svizzera si parla di negozi chiusi, ristoranti chiusi… Ma quanto meno si apra a mezzogiorno, penso per esempio ai centri commercianti”.
“Che si scelga di aprire per qualche ora, un po’ come in Italia. In fondo Lombardia e Ticino sono attaccati, non si può distruggere un’economia per il Covid. Siamo stufi! Ticino, copia dall’Italia: apri qualcosa!”.
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